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Lettera al comune di Bra per Cheese 2013

ALLA CORTESE ATTENZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI BRA
Buongiorno,
siamo un gruppo di cittadini di Bra e dei comuni circostanti che per lavoro e svago frequentano e vivono la nostra cittadina. Da un po’ di tempo siamo in contatto tramite un gruppo sul social network Facebook denominato “Passeggiando per Bra”, dedicato al confronto su quello che succede nella nostra città e alla segnalazione di cosa riteniamo migliorabile.
Dal confronto nato spontaneamente sul social network è nata l’idea di realizzare questa lettera, al fine di proporre all’amministrazione una serie di misure migliorative per la prossima edizione della manifestazione “Cheese”. In seguito altri concittadini e negozianti si sono dichiarati interessati a
partecipare e a sottoscrivere la lettera. Nel gruppo di discussione, come inevitabile, erano presenti anche voci estremamente critiche, ma per la maggior parte si è trattato di proposte concrete basate su alcuni presupposti:
− “Cheese” è una manifestazione che valorizza la città, la rende nota al di fuori del circondario e, risultato non trascurabile, ha la potenzialità di portare un discreto rientro economico ai negozi del centro e alle attività della zona che lavorano, più o meno direttamente, per la sua buona riuscita. Inoltre è una bella occasione per vedere come gente da tutta Italia e da molti paesi stranieri si concentri nella nostra città.
− La stessa manifestazione genera inevitabilmente dei disagi alla cittadinanza e alle attività, legate soprattutto a problemi di viabilità e di disponibilità di parcheggi
− I negozi, a fronte di maggiori entrate durante i 4 giorni della manifestazione, devono subire i mancati introiti durante i periodi di montaggio e smontaggio
− Si è evidenziata una certa disponibilità a sopportare tali disagi per i risultati che la manifestazione porta. Si richiede però all’amministrazione di impegnarsi per ridurli al minimo, o perlomeno offrire delle opportunità che, unite al necessario spirito di adattamento da parte della cittadinanza, possano diminuirne l’impatto.
− E’ importante educare bambini e ragazzi a non vedere questi eventi come disagi ma come possibilità da sfruttare al massimo.
− Alcuni punti della filosofia di base di SlowFood, come la valorizzazione dei produttori locali e della qualità possono essere uno spunto valido per l’economia delle nostre zone.
Sarebbe interessante applicarli non solo al settore alimentare, valorizzando i piccoli commercianti e artigiani, con il loro bagaglio di conoscenze e qualità, per non farli schiacciare dalla proliferazione di discount e supermarket.
Partendo da questi concetti sono state proposte alcune idee:
− Permettere ai negozi delle vie meno interessate dai banchi ma comunque percorse dai visitatori (ad esempio via Vittorio, piazza Roma lato via Audisio, via Cavour, Corso Garibaldi, ecc…) di piazzare gratuitamente un banco esterno, come appendice del negozio.
Ovviamente nel rispetto della volontà del negoziante e degli spazi di sicurezza. In passato la cosa era stata fatta, poi abbandonata; certo è necessario dare delle regole certe e ben definite per non trasformare il centro in un mercato delle occasioni “tutto a 1 euro”, però si ricordano negozi con stand molto curati che spesso interessavano anche le troupe televisive che si fermavano per fare riprese …
− Integrare nel tema “formaggio” e cibo anche delle discussioni che possano ruotare attorno e dei tavoli di lavoro con esperti: ad esempio discussioni sui disturbi alimentari (da fare al politeama o al centro polifunzionale) o su associazioni che si occupano di riciclaggio degli alimentari.
− Soprattutto per il venerdì e sabato sera, animare un po’ la città in più punti con musiche e iniziative anche artistiche!
− Possibile attività secondaria potrebbe essere un concorso di fotografia amatoriale per documentare l’evento, magari con piccoli premi per i primi classificati.
− Aumentare i cassonetti della differenziata in giro per la città perchè spesso durante queste manifestazioni viene buttato tutto nei soliti cassonetti indifferenziati. Allo stesso tempo mettere vicino ai cassonetti un cartello con scritto dove buttare i rifiuti: ad esempio nella scorsa edizione i piatti bioodegradabili finivano regolarmente nella carta.
− Avvisare con maggiore insistenza tramite cartelli, annunci sui giornali e online (anche con notevole anticipo) quali strade non potranno essere utilizzate e segnalare gli eventuali parcheggi periferici, non tanto per noi residenti ma anche e soprattutto per chi viene a trovarci da fuori.
− Riconfermare il servizio navetta dai parcheggi periferici al centro. Se possibile renderla gratuita, magari mettendo a pagamento i parcheggi, in modo da permetterne l’uso gratuito ai braidesi (o circondari) che non abitano in centro. A tal fine si potrebbe anche pensare a un certo numero di fermate intermedie lungo il percorso. Si ridurrebbe il disagio per chi non può usare la macchina e per i visitatori di cheese non cambierebbe praticamente nulla come costo.
− Non chiudere le scuole durante la manifestazione. Soprattutto per le elementari e le medie si potrebbe pensare di organizzare in collaborazione con gli insegnanti attività di approfondimento legate al mondo dell’agricoltura, che resta comunque un simbolo di bra.
Si potrebbe pensare anche al venerdì mattina dedicato a far girare le scuole per gli stand, permettendo ai bambini di venire in contatto con i produttori disponibili.
− Per ovviare alla minore accessibilità delle scuole si potrebbero utilizzare le stesse navette con due fasce orarie aggiuntive al mattino e a pranzo, integrate da un servizio stile Pedibus dalla fermata della navetta alla scuola.
Sperando che le nostre proposte possano risultare utili e possano almeno in parte essere realizzate ci rendiamo disponibili per un ulteriore confronto.

Se condividi questi suggerimenti per favore firma e diffondi la lettera

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