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Il consiglio comunale di Bra chiude i conti del 2012

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Oltre un milione e settecentomila euro di avanzo di amministrazione ma solo 92.000 non vincolati, visto che settecentomila euro andranno a costituire un fondo per fronteggiare le morosità e quasi ottocentomila saranno impiegati per far partire lavori che non avevano potuto essere eseguiti nel rispetto del patto di stabilità interno. Come ricordato nell’ambito della discussione del consiglio comunale di Bra, che si è riunito ieri martedì 23 aprile 2013, è stato proprio il rispetto delle restrittive regole del patto e la “progressiva scoperta in corso d’anno dei mancati finanziamenti di stato e regione su diversi capitoli di spesa” (come detto dall’assessore alle finanze Giovanni Fogliato), gli elementi che hanno determinato il risultato del rendiconto della gestione 2012 dell’amministrazione civica braidese.
“L’anno passato è stato caratterizzato dall’introduzione di una nuova imposta, l’Imu, che ha determinato un taglio di trasferimenti statali certi per il nostro ente che non sono stati compensati da un pari incremento di gettito, dato per sua natura incerto. E’ per questo che è stato reso obbligatorio accantonare una parte di avanzo di amministrazione per fronteggiare il rischio che è stato imposto dalla normativa a carico del Comune” – ha riferito l’assessore Fogliato, che ha ricordato il grande lavoro fatto dagli uffici per il recupero dell’evasione delle imposte municipali (495.000 euro nel 2012 per la sola Ici e 30.000 euro per i mancati pagamenti degli affitti nelle case popolari) e il superamento della soglia del settanta per cento complessivo dell’indice di copertura dei costi per i servizi a domanda individuale (servizi scolastici e asilo nido in primis), “nonostante sia cresciuto il numero di chi ha beneficiato di riduzioni”. L’assessore Fogliato ha infine fatto rilevare come “dato saliente è anche il non aver acceso mutui nel corso dell’anno, oltre all’estinzione di prestiti che hanno fatto scendere di circa due milioni l’indebitamento del nostro comune”.
Di diverso avviso il capogruppo di “Progetto Bra”, Claudio Lacertosa, secondo il quale il consuntivo del 2012 è figlio di due aspetti fondamentali, “la crisi economica che stiamo vivendo e l’introduzione dell’Imu, che ha rappresentato la morte del tanto agognato federalismo fiscale. La decisione di non accendere nuovi mutui è troppo drastica per una città che vuole nutrire qualche ambizione. Nel settembre 2012 una manovra dell’amministrazione comunale ha inasprito le aliquote dell’Imu, incrementando l’incasso per il comune e contribuendo ad aumentare il livello già insopportabile degli affitti. In questo senso l’Imu è stata un’imposta che ha finito per pesare non solo sui proprietari delle abitazioni ma anche su coloro che la casa non ce l’hanno”. A tale proposito, richieste di attenzione per il difficile momento che sta attraversando il settore dell’edilizia sono venute anche da Gian Massimo Vuerich (Pdl),  Marco Ellena (Progetto Bra) e Davide Tripodi (capogruppo Bra domani), con quest’ultimo che ha ribadito “la necessità di provvedere ad una riduzione delle aliquote Imu per gli alloggi invenduti da parte delle imprese di costruzione”.
Christian Damasco (Con Sibille per Bra) ha invece evidenziato come l’amministrazione civica abbia rispettato gli impegni presi nell’ambito del consiglio comunale, prevedendo una riduzione dal 7,6 per mille al 7 per mille dell’aliquota Imu per gli alloggi assegnati in comodato d’uso a parenti e affini (con un mancato introito di circa 41.000 euro per il bilancio comunale reperiti attraverso tagli nelle uscite, ndr). “Sulle implicazioni dell’Imu sugli affitti, è positivo rilevare che sono cresciuti nel corso del 2012 i contratti stipulati a Bra con il sistema degli affitti concordati, arrivando a triplicarne il numero” – ha aggiunto ancora Damasco, rammentando come “l’amministrazione è riuscita a far quadrare i conti senza svendere il proprio patrimonio, rispettando il patto di stabilità e ristrutturando il proprio debito, con un’attenzione nell’evitare ogni spreco che ha dato positivi risultati”. A concludere gli interventi, il sindaco Bruna Sibille che ha ricordato come “l’attuale impostazione del patto di stabilità interna impedisce di fatto un positivo contributo dell’ente locale allo sviluppo dell’economia del territorio, mentre sulle questioni fiscali il comune è visto come strumentale e gabelliere per conto dello Stato. Abbiamo colto i segnali emersi nel corso di questa discussione: quando avremo notizie su come poter utilizzare il fondo perequativo dell’Imu (che per Bra vale circa un milione e settecento mila euro), utilizzeremo i fondi che avremo a disposizione per intervenire sulla fiscalità. E’ chiaro però che molte delle scelte che hanno determinato questo risultato di amministrazione nascono non dalla nostra volontà ma da decisioni assunte a livello centrale: in un momento storico dove esiste il massimo del centralismo mancano forme di sussidiarietà verticale tra gli enti”.

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