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Consiglio comunale: da luglio si paga la Tares

comune_bra_bandiereUn’imposta che si basa su una normativa insensata, che colpisce le famiglie proprio in un momento di forte crisi economica, che contrasta con le politiche famigliari portate avanti dall’amministrazione comunale in questi anni, che può disincentivare le buone pratiche nella differenziazione dei rifiuti. Non si sono risparmiate, nella seduta del consiglio comunale di Bra che si è svolta ieri, giovedì 27 giugno 2013, le critiche per la nuova imposta sui rifiuti e sui servizi, la Tares, nel corso di un dibattito che ha portato poi ad approvarne il regolamento e le tariffe.

Nel merito delle nuove previsioni normative è sceso l’assessore alle finanze Giovanni Fogliato, che ha ricordato come una delle principali novità, per le utenze domestiche, sarà il calcolo dell’imposta non solo sulla superficie dell’immobile ma anche sulla composizione del nucleo famigliare. “E’ una normativa che arriva quasi del tutto blindata da Roma, con diversi cambi di regole in corso d’opera, mettendoci a dura prova nello stimarne gli effetti e il gettito” – ha detto l’assessore, che ha illustrato anche le riduzioni previste nel regolamento braidese “ribaltando sulla Tares anche le agevolazioni per reddito già previste per la precedete imposta sui rifiuti, la Tarsu. Il primo acconto si pagherà entro fine luglio con il saldo al 2 di dicembre. Grazie al grande lavoro fatto dagli uffici, riusciremo a inviare nei prossimi giorni a tutti i contribuenti una comunicazione che avrà in allegato l’F24 già compilato per poter effettuare il pagamento. Chiediamo però un’attenzione nella verifica dei dati sui quali è effettuato il calcolo, visto che sono quelli di cui oggi gli uffici dispongono”.
L’assessore ha precisato anche che coloro che si troveranno nelle condizioni di agevolazione, dovranno presentare richiesta in municipio entro il 30 settembre e pagheranno solo alla scadenza di dicembre “quando sarà applicata anche la parte di tributo di competenza statale, con il comune che diviene strumento di esazione per una tassa stabilita e incassata da altri. E’ una beffa, perché siamo noi a doverci mettere la faccia, ma anche un danno, visto che mettiamo a disposizione dello stato le nostre strutture comunali, oltre a contrastare la politica di sostegno alle famiglie più numerose messa in atto negli ultimi quattro anni”. Stessa lunghezza d’onda anche per il capogruppo di Progetto Bra, Claudio Lacertosa, per il quale “non si possono chiedere ancora sacrifici agli italiani, in una situazione economica generale drammatica e allarmante quale l’attuale e senza una seria lotta all’evasione. La Tares cade dall’alto: Roma decide e i comuni debbono ubbidire, con 660.000 euro che da Bra entreranno direttamente nelle casse statali. E’ un’imposta che contrasta con la cultura del rispetto ambientale e penalizza le famiglie più numerose, spesso quello più bisognose”.
“Ho ingaggiato una battaglia a livello nazionale all’interno dell’Anci (l’associazione nazionale dei comuni italiani) per mitigare l’impatto di una norma insensata, che introduce una nuova imposta basandosi sui dati di raccolta differenziata del 1999: allora a Bra raccoglievamo in maniera differenziata il sei per cento dei rifiuti, oggi più del 60” – ha detto il sindaco Bruna Sibille, aggiungendo che “l’insensatezza è ancor più grave se si pensa che si va ad intervenire su di un settore estremamente delicato quale quello della gestione rifiuti, con elementi di tutela dell’ambiente e di cambiamento della cultura sui quali si è investito molto in comuni come il nostro. In Italia non siamo tutti uguali: chi non riesce a coprire i costi si attrezzi per farlo, noi già lo facciamo”. La prima cittadina ha rilevato poi “come già per l’Imu, andremo a fare i gabellieri per conto dello stato. Mi auguro che la quota di competenza statale dell’imposta (30 centesimi a metro quadro) non serva per contribuire il pagamento delle spese di chi è costretto a trasportare treni di rifiuti in Germania perché non sa più dove metterli”.
Se il capogruppo della Lega nord, Valter Bergesio, ha sottolineato “l’impostazione sempre più centralistica nell’imposizione fiscale a livello locale”, il consigliere Gian Massimo Vuerich (Pdl) ha provocatoriamente proposto che “se tutti i comuni non approvassero regolamento e tariffe, forse a livello nazionale si comprenderebbe meglio la gravità di questa situazione”, con Christian Damasco (Con Sibille per Bra)che ha ricordato come la maggioranza avrebbe approvato il documento solo “per senso di responsabilità”, pur concordando sul fatto che “una norma come questa contrasta i principi di politica famigliare”.

fonte: http://www.comune.bra.cn.it

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