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Tony, una sorridente ragione di vita

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Ci ha lasciato un grande amico, co-fondatore della Scuola di pace e fin dai primi anni, infaticabile artefice delle nostre iniziative,- marce, incontri nelle scuole, conferenze, film e dibattiti, ecc.- per cui oggi sentiamo un grande vuoto. Tony Lucci aveva il dono dell’amicizia perché si poneva a contatto con l’altro con profonda umanità, con le sue virtù e le sue debolezze, con le sue certezze ma anche con i suoi dubbi e inquietudini, e teneramente, con stupore e ammirazione, ascoltava e chiunque poteva aprirsi al dialogo. Anche nella franchezza con cui tenacemente sosteneva le proprie convinzioni non c’era mai prepotenza ma solo la ricerca di un fine più alto, un invito a pensare criticamente le nostre azioni e tenere alta l’utopia. Perciò gli perdonavamo gli eccessi, le sfuriate, i tormenti come si fa con un vero amico perché era un uomo puro, limpido.
E di amicizia si è nutrito: anzitutto con lo sguardo continuo verso i più deboli, gli esclusi, le persone fragili di cui si fece fratello e portavoce. Dall’iniziale esperienza di fabbrica degli anni ’70 seppe aprirsi ai nuovi temi dei diritti, dell’ambientalismo, della pace e dell’accoglienza, un percorso di cui fu un coerente testimone e un instancabile creatore di idee e programmi.
Noi lo ricordiamo qui quale artefice della Scuola di Pace: era lui a convocarci per la stesura del programma annuale e a sottoporci le ipotesi; era lui che si prodigava a cercare i relatori e ad organizzare minuziosamente le conferenze, nelle quali si metteva poi umilmente al fondo della sala a dare informazioni, a distribuire materiali a fare quelle cose che nessuno voleva fare, come sempre lontano dai riflettori. Come quando lo incontravi casualmente per strada, sempre con un volantino in mano, un libro da consigliare, un testo su cui discutere. Per ben 25 anni nella Scuola di Pace si sono toccati i temi di più importante attualità e ciò lo si deve anzitutto a lui, alla sua pervicace volontà di trasmettere cultura, di sollecitare dibattito e confronto tra tutti i ceti della nostra città. Così divenne in lui spontanea l’accoglienza e l’interazione con i migranti (fu tra i fondatori dell’Associazione interetnica Mosaico), condividendo difficoltà e problematiche e ricercando soluzioni come vero operatore di pace.
Poi, passato dalla Biblioteca civica all’Ufficio pace del Comune, coerentemente con gli indirizzi dell’Amministrazione, seppe farsi promotore di nuove iniziative verso i giovani e le scuole braidesi: le attività di cittadinanza attiva, di difesa della Costituzione e di educazione alla legalità in cui venne in contatto con tanti studenti e insegnanti che lo stimarono per la sua passione e coerenza; l’adesione all’iniziativa regionale “Treno della memoria” per decine di ragazzi braidesi che visitarono i campi di sterminio nazista; “Cinema e valori”, utilizzando un mezzo più accattivante per toccare temi di scottante attualità. E ancora, gli stages estivi sulla legalità e i diritti e tanto altro ancora è stato Tony, un grande promotore di cultura e coesione, un uomo vero di cui dovremo seguire le orme per costruire una società migliore, più giusta, più aperta ed accogliente.
Vogliamo ricordarlo con le sue parole, scritte in occasione della festa del suo 60° compleanno: “Grazie a tutti di aver condiviso questo giorno insieme a me… Grazie perché sapete comprendermi, perché sapete ascoltarmi. Grazie perché ogni giorno sapete rendermi felice, grazie perché mi sento apprezzato. Sono contento che la vita mi abbia messo alla prova tante volte. Sono contento di avere nella mia esistenza persone come voi. Capaci di farmi sentire importante, anche se non lo sono. Grazie”.
Grazie a te, Tony, per tutto quello che sei stato per noi e per chi ha avuto in dono la tua amicizia.

Comunicato coordinamento scuola di pace Bra

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