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In punta di pennello. Laboratorio teatrale a Narzole

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In punta di pennello. Il sacro e la devozione tra arte e danze paesane.

A Narzole è iniziato il laboratorio teatrale per i figuranti.

Il progetto unisce cultura e integrazione parlando ai giovani

E’ iniziato a Narzole il laboratorio teatrale guidato dal regista Giuseppe Porcu per preparare la grande rievocazione storica che animerà il paese il 14 settembre prossimo quando si rivivrà una giornata come nel ‘700. Sono oltre una trentina le persone che hanno già aderito al progetto “In punta di pennello. Il sacro e la devozione tra arte e danze paesane” ideato dalla studentessa universitaria Giulia Siccardi con l’associazione L’Anello forte. Il prossimo appuntamento con il laboratorio teatrale è venerdì 13 giugno, alle 20,30 a Palazzo Balocco.

“I futuri figuranti – spiega la coordinatrice del progetto – hanno dai 4 ai 70 anni. Il gruppo di attori in erba, negli scorsi incontri, si è consolidato e ha acquisito fiducia, passando il venerdì sera in un modo alternativo, divertente e coinvolgente, che li porterà a costruire prima di settembre uno spettacolo formidabile, che andrà in scena per le vie del paese, di cui loro stessi saranno i protagonisti”. Il canovaccio, infatti, prevede alcune scene che raccontino storia e storie legate ai monumenti e agli edifici storici del borgo. Ad interpretare i personaggi dell’epoca saranno proprio i narzolesi. “Il nostro obiettivo è coinvolgere quante più persone possibile, di Narzole come dei dintorni – aggiunge Giulia Siccardi- soprattutto giovani che abbiano voglia di mettersi in gioco in un’avventura unica, in cui si impara a conoscere meglio le proprie potenzialità e quelle degli altri, si scopre qualcosa in più sul proprio passato, calandosi nei panni di signorotti, dame, bottegai e garzoni irriverenti”.

“Vorrei che fossero proprio i Narzolesi d’oggi – aggiunge la studentessa – a dare vita e voce ai loro antenati, alle tradizioni, ai costumi, alla cultura, quotidiana, devota, festosa, in cui hanno visto la luce quelle opere che cerchiamo di far parlare, prima di tutto per noi stessi, attraverso visite guidate da ragazzi formati da persone di Narzole che hanno fatto ricerche in questo ambito”.

Anche chi non volesse prendere parte attivamente alla rievocazione potrà indossare panni settecenteschi grazie al prezioso lavoro della Sartoria della Gioia che si occupa della realizzazione costumi d’epoca, ma anche di confezionare semplici cuffie e accessori o di adattare gli abiti moderni all’epoca della rievocazione.

“La Sartoria della Gioia – spiega Siccardi – è un bel laboratorio di taglio e cucito che nasce come esperienza di integrazione tutta al femminile tra diverse culture, quella dei narzolesi da generazioni e quella dei nuovi arrivati, uno degli obiettivi che rientrano appunto nel nostro progetto, che vuole mettere in grado giovani e immigrati di conoscere e valorizzare il patrimonio storico e artistico della realtà nella quale vivono tutti i giorni”.

Intanto, il regista Giuseppe Porcu conferma: “Il laboratorio sta andando molto bene. Stiamo creando il gruppo con esercizi propedeutici e nel contempo giochiamo ad esprimere le emozioni con il corpo e la voce. Lavoriamo sulla fiducia e la coscienza di se per essere pronti ad andare in scena. Tutti coloro che vogliano partecipare sono invitati a venire a trovarci”. A breve inizieranno anche gli incontri dedicati alla danza e la formazione delle guide. Tutti gli aggiornamenti sull’evento sono alla pagina Facebook www.facebook.com/inpuntadipennello

Comunicato Stampa
Erica Asselle
per l’associazione L’anello forte

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