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MEDICI SCENDONO IN CAMPO: SALVIAMO GLI OSPEDALI DI ALBA E BRA

AslCn2

Una settantina tra medici, infermieri, tecnici e dipendenti dell’Asl Cn2 hanno dato vita al comitato di lotta “Salviamo gli ospedali di Alba e Bra”. L’atto costitutivo è stato sottoscritto giovedì scorso nella sala “Gosso” del “San Lazzaro”.

«Allo stato dei fatti – hanno sottolineato i promotori – è evidente che la Regione non sta rispettando il patto di salvaguardare i due ospedali di Alba e Bra sino al completamento della struttura unica di Verduno. E la prospettiva di altri tagli, rigorosamente orizzontali, crea dubbi legittimi sulla possibilità che si possa mantenere uno standard dignitoso per quanto riguarda da un lato la qualità dell’assistenza, dall’altro la sicurezza del nostro lavoro. E’ infatti provato che scendendo sotto una determinata soglia di costi, la medicina diventa un esercizio molto pericoloso per medici e pazienti».

L’origine dei problemi sono, ovviamente, i tagli alle risorse e il metodo applicato. «Un sistema che non fa differenza tra chi produce buona sanità, pur con i trasferimenti più bassi in Piemonte (1.535 euro/anno procapite), e chi genera l’80% dei costi relativi al comparto regionale».

«Se alle Molinette tagliano 3 reparti di chirurgia, ne restano almeno 7. Se tagliano il nostro… restiamo senza».

Se ancora non fosse chiaro, l’iniziativa del comitato si pone l’obiettivo di evitare che la sanità albese e braidese, già da tempo abbandonata l’eccellenza, possa scivolare lungo la china di un mesto declino. Sullo sfondo, a complicare le cose, ci sono le incertezze che gravano ancora sul progetto Verduno: c’è, infatti, la possibilità che il progetto dell’ospedale unico finisca nel congelatore in attesa di tempi economicamente migliori. In questo senso parrebbe che una scelta decisiva sarà presa entro la fine di novembre. Per quale motivo? Perché, in tempi di carestia, può avere un senso mettere “in attesa” una spesa insostenibile e concentrare il poco che c’è su due presidi che – se ben foraggiati – potrebbero ancora fare del bene.

Motivo per cui, dopo l’addio al punto nascita, Bra potrebbe anche sacrificare l’attuale pronto soccorso per dirottare su Alba le urgenze-emergenze. Poco più di un’ipotesi che, però, già è bastata per creare scompiglio tra gli addetti ai lavori di Alba e Bra.

Il primo passo del comitato, dopo una riunione d’aggiornamento fissata in settimana a Bra, sarà la richiesta di un incontro – nella seconda metà di novembre – con la direzione Asl e i sindaci di Alba e Bra. Poi seguiranno una o forse due serate dedicate a un incontro allargato alla popolazione.

L’articolo completo a firma di Beppe Malò è tratto dal Corriere di Bra del 4 novembre 2013 pag 17

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