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La situazione della Tares a Bra

BrunaSibille

Dal Blog di Bruna Sibille

Si approssima la scadenza per il pagamento a Bra della prima rata della Tares, la nuova imposta “municipale” sui rifiuti che di “municipale” ha davvero ben poco. Un’impostazione fortemente centralistica, maggiorata peraltro da una sovratassa governativa di 30 centesimi a metro quadro, che prevede un inasprimento d’imposta che non tiene conto del lavoro fatto dai Comuni per far crescere la raccolta differenziata, che contrasta con le linee di politica di sostegno alle famiglie più numerose e della situazione economica generale, mi è parso sin da principio un provvedimento iniquo, intempestivo e poco rispettoso dell’autonomia degli enti locali.

Ragioni per le quali in ogni sede ho cercato di contrastarne l’introduzione, con interventi in sede Anci (l’associazione dei comuni italiani), sia a livello regionale che nazionale, convocando poi a Bra, per la prima volta dalla loro elezione, i neo eletti parlamentari della provincia di Cuneo e i sindaci della Granda per rammentargli la pericolosità nella gestione di questo genere di provvedimento. Di fronte però un muro di gomma, che si è fatto schermo della formula del governo tecnico per imporre forzosamente dall’alto un prelievo che non solo sostituisce la precedente tassa rifiuti, ma assicura un extra gettito in grado di tappare le falle di un bilancio statale che continua a fare acqua nonostante le cure palliative elaborate dai bocconiani.

Per questa ragione, come gli altri ottomila Comuni italiani, abbiamo anche noi applicato l’imposta, ancora una volta, come già accaduto con l’Imu, sostituendoci allo Stato nazionale nel ruolo di gabellieri conto terzi.Dopo un periodo infernale nel corso del quale le norme e le indicazioni contrastanti provenienti da Roma hanno indotto gli uffici comunali ad un continuo e ininterrotto lavoro di stima del gettito previsto e delle conseguenze applicative che ciò avrebbe comportato per i nostri contribuenti, oggi i nostri cittadini e il sistema produttivo braidese ha ricevuto le notifiche degli importi da pagare, con alcune brutte sorprese, specie per alcune categorie merceologiche.

Proprio per la natura dell’imposta, infatti, la stima della quantità di rifiuti prevista per le diverse attività produttive ha portato ad una distribuzione dei pesi irrealistica, con incrementi percentuali a due zeri per alcune tipologie d’ attività. Il tutto, peraltro, parametrato su dati nazionali (e le immagini di Napoli nelle scorse estati esplicano meglio di qualsiasi parola quanta variabilità esiste in termini di servizio nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti) di almeno una decina d’anni fa, quando a Bra si raccoglieva in maniera differenziata e si riciclava poco più del 6 per cento dei rifiuti, mentre ora siamo vicini al 65%.

E’ ovvio che ciò, in un periodo di forte stagnazione economica quale l’attuale, ha sollevato malumori e difficoltà, soprattutto da parte dei contribuenti che svolgono attività di tipo artigianale e commerciale. E’ per questo che ieri sera la Giunta comunale ha effettuato un ragionamento complessivo, ritenendo utile, in sede di esame degli equilibri di bilancio nel prossimo mese di settembre, verificare tutte le possibilità per attuare un riequilibrio in vista della seconda rata per le categorie economiche più colpite, ben consapevoli delle difficoltà che l’applicazione del tributo sta comportando per la sopravvivenza stessa delle aziende.

Bruna Sibille Sindaco di Bra
http://brunasibille.blogspot.it/

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