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Bra: il Consiglio di Stato rigetta il ricorso su piazza Carlo Alberto

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“Un riconoscimento delle nostre ragioni su tutta la linea” sottolinea il sindaco Sibille

“Il ricorso è da respingere per essere infondati tutti i motivi che lo assistono”: un parere che non lascia spazio a dubbi quello espresso dal Consiglio di Stato nel dicembre scorso in merito al ricorso presentato in via straordinaria al Capo dello Stato dalla sezione di Bra di Italia Nostra, relativamente all’iter del piano di recupero delle aree limitrofe a piazza Carlo Alberto, piazza Roma e via Sarti. La pubblicazione delle motivazioni del pronunciamento dei giudici della prima sezione del Consiglio di Stato, che ha esaminato gli atti, è stato commentato ieri sera, mercoledì 18 febbraio 2015, nell’ambito di una partecipata conferenza stampa presso il Palazzo municipale di Bra, nel corso della quale è stato spiegato come, a fronte di sei punti evidenziati dall’associazione a motivazione del ricorso, nessuno sia stato accolto.

Facendo cenno a come l’azione della Pubblica Amministrazione non possa essere condizionata dalla volontà dei privati e alla legittimità dell’esercizio di attività discrezionale in merito alla perimetrazione del Centro storico, il parere del Consiglio di Stato del 19 dicembre scorso si concentra sul possibile travisamento della natura della pratica edilizia, da considerarsi come una ristrutturazione urbanistica e non edilizia. In tal senso, i magistrati hanno dichiarato che “la presenza di una situazione di notevole degrado dei singoli edifici determina che il piano è diretto alla ristrutturazione di tali edifici degradati non all’intera area eretta a sistema urbanistico, per cui l’intervento va qualificato non quale ristrutturazione urbanistica ma ristrutturazione edilizia”.

“Un riconoscimento delle nostre ragioni su tutta la linea” – ha sottolineato il sindaco Bruna Sibille –

“Per chi non ricorda il clima dell’epoca, voglio rammentare che allora eravamo alla vigilia di una consultazione elettorale. Anche allora, come in ogni campagna elettorale, era palpabile il rischio di un travisamento della realtà dei fatti, pure quella di un iter amministrativo che aveva preso avvio da oltre un quindicennio. Mi chiesi allora se il ricorso in via straordinaria non fosse un tentativo, uno qualsiasi, per bloccare un procedimento non gradito. Un blocco che avrebbe determinato lo stop a lavori che avevano già raggiunto più della metà del loro totale, con un danno certo quanto meno per chi aveva investito senza aver violato norme”.

Prosegue poi Bruna Sibille: “Allora venne fatta circolare la voce, ripresa poi anche dagli organi di stampa, che l’intervento nascesse con l’intento di un incremento di cubatura dei nuovi stabili rispetto all’esistente, quando invece la volumetria complessiva è andata a ridursi. Fu difficile allora controbattere con le armi della comunicazione, tanto quanto lo è stato farlo con le carte bollate. La verità però alla fine emerge sempre. Così è successo anche in questa occasione. La perentorietà della sentenza mi obbliga a dire che non possiamo permettere a nessuno di porre in discussione legittimità e correttezza dell’operato dell’ente che rappresento” – ha poi concluso la prima cittadina.

Fonte Bra Notizie

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