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Gabriele del Grande presenta a Bra “Io sto con la sposa”

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Il giornalista, autore del pluripremiato film-documentario, ospite della Scuola di Pace

“Quale poliziotto di frontiera chiederebbe mai i documenti a una sposa?”. Parte da questa domanda, nata come semplice battuta, il terzo appuntamento della Scuola di Pace di Bra che, venerdì 13 febbraio, proietta il film documentario di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khadel Soliman Al Nassiry “Io sto con la sposa”, alla presenza del regista Gabriele Del Grande.

L’appuntamento dedicato al “film manifesto”, nato dal sogno di tre persone, senza nessun produttore alle spalle, è per le 21 al centro polifunzionale “Giovanni Arpino” di largo Resistenza. Non c’è traccia di finzione in “Io sto con la sposa”, che è una vera e propria cronaca filmata di un fatto reale: un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano (Gabriele Del Grande) incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri decidono, con l’aiuto di un montatore e regista, di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si traveste da sposa, oltre a una decina di amici italiani e siriani che si fingono invitati. Così mascherati, attraversano mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che, oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta. Un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della “Fortezza” con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.

“Io sto con la sposa” presentato nella sezione Orizzonti – Fuori concorso alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, si è aggiudicato tre dei premi collaterali che annualmente vengono assegnati durante il Festival: il Premio FEDIC, il premio HRNs – Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani e il Premio di critica sociale Sorriso diverso Venezia 2014. Nel ricevere i riconoscimenti i tre registi hanno espresso la propria gioia dicendo: “Con noi festeggiano 2617 produttori dal basso che hanno creduto fin dall’inizio in questo sogno. Adesso – aggiungono – speriamo che il nostro film possa contribuire a un cambiamento reale delle politiche europee sull’immigrazione, affinché il Mediterraneo ritorni ad essere il mare che ci unisce e non un cimitero a cielo aperto”.

L’ingresso alla serata è libero.

Gabriele Del Grande, nato a Lucca nel 1982, è un giornalista italiano. La sua attività principale è legata al blog Fortress Europe, in cui raccoglie e cataloga tutti gli eventi riguardanti le morti e i naufragi dei migranti africani nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa, in quella che è stata definita la principale attività di monitoraggio del fenomeno realizzata su scala europea. Come giornalista ha collaborato con L’Unità, Redattore Sociale, Peace Reporter. Ha pubblicato con Infinito edizioni i libri Mamadou va a morire (2007), Il mare di mezzo (2010) e Roma senza fissa dimora (2009)[1]. Nel 2013 ha realizzato un reportage sulla guerra civile siriana, pubblicato da Internazionale. Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario “Io sto con la sposa”.

Fonte Bra Notizie

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